Genio e sregolatezza o impegno e studio?
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Una delle domande che mi sono fatta più spesso in merito a questo lavoro e a tutti i lavori artistici è… ma com’è l’artista vero? Come si fa per diventarlo? L’artista è tutto talento, genio e sregolatezza o invece è questione di doti che si hanno, ma anche di impegno, studio e costanza?
Io credo che non diventerò mai famosa come Basquiat, Curt Cobain, Jim Morrison, Charlie Parker o altri che hanno condotto vite dissolute: forse per loro il segreto era davvero genio e sregolatezza, a causa di una sensibilità troppo difficile da gestire, per non sfociare in abuso e disagio.
Ma per noi comuni mortali, che comunque cerchiamo di vivere secondo la sensibilità che portiamo dentro… com’è la questione? Chi è il fotografo bravo quello che ha l’ideona e che non sa una cippa di tecnica ma che “vede” o chi invece è compositivamente perfetto e ineccepibile tecnicamente? Io credo che la verità forse stia nel mezzo e che ogni persona, ogni artista, abbia la sua storia e la sua sensibilità e che ci possano essere anche eccezioni che confermano la regola.
Oramai è quasi un anno che faccio la fotografa di mestiere e mi rendo conto che il talento oggi viene dato per scontato, e che tutte le persone che conosco e che riescono a vivere della loro arte (indipendentemente da quale disciplina sia) sono persone molto tenaci, costanti, che si sbattono tantissimo e cercano di focalizzarsi sugli obiettivi.
Leggendo un blog, stamattina, ho trovato questa frase che mi ha illuminato la giornata e chiarito le idee.
Too many creative people don’t wanna learn how to be technical, so what happens? They become dependent on technical people. Become technical. You can learn that. If you’re creative and technical, you’re unstoppable (Robert Rodriguez)
Se sei un creativo-tutta-idea dipenderai sempre da qualcuno che avrà gli strumenti e le competenze per rendere le tue idee reali.
Se sei un tecnico, saprai come fare le cose, ma avrai sempre bisogno di qualcuno che ti dica cosa fotografare.
Se sei entrambi, sei libero, indipendente e corri più forte degli altri (aggiungo io).
Io credo che il talento vada nutrito con la curiosità, andando a mostre, guardando fotografie, film, seguendo artisti che fanno cosa anche diverse o lontane da quello che facciamo: ma sono convinta anche dell’importanza del crescere in tecnica. Si diventa più raffinati e precisi nel trovare il modo giusto per rendere l’idea che si ha in mente. Dite anche voi la vostra… Io nel frattempo vado a studiare 🙂


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Cara Silvia.
Rompo io il ghiaccio.
Si oggi per lavorare è davvero scontato essere bravi a fotografare. Prima ci si deve gestire mille cose pratiche con le quali, sopratutto all’inizio, ci si trova invischiati e sembra di non farcela ad uscirne nemmeno con l’aiuto dei fantastici 4!!!
Ma sono cose che si imparano per forza, della serie “quando l’acqua tocca il culo…”. Imparato a gestirsi e dato per scontata la propria bravura, cosa manca ancora???
Signori mancano le IDEE, quelle idee che sono le radici solide di un PROGETTO che fa la differenza.
Perchè oggi, dove la fotografia è facilmente raggiungibile da tutti e tutti possono essere fotografi, alla fine la differenza sostanziale viene data sempre dall’idea che sta alla base di ogni proprio lavoro…e si vedrà eccome il risultato!
Assolutamente d’accordo. Ma le idee non si nutrono di talento che uno ricevev boom come un sasso sulla testa… quanto nutrendo il talento ogni giorno, con la pratica e il guardare, il buttare dentro roba…